Cecina
Cecina

 

CECINA

 

Cecina, "Cesn " (nel dialetto locale), è  un paesino, un "borgo murato",  agglomerato di case addossate le une alle altre per meglio sorreggersi e difendersi dalle intemperie e dal tempo, singolare ed unico, quasi nascosto in Lunigiana, posizionato nel silenzio dei boschi

di castagno **  che lo circondano completamente.

 

Cecina, in Lunigiana, sorto su un cucuzzolo roccioso, ancora visibile la roccia viva nei vecchi "fondi" , a m 400  slm, sotto il Sagro, confina con il Piovere, "Pioero", da una parte e con Fosdinovo (Fuscdinò) dall'altra; anticamente, è  appartenuto ai marchesi di Fosdinovo, o ai marchesi da Viano - Bianchi, o di Gragnola, o un po' all'una ed un po' all'altra casata, ed essendo isolato,  anche  geograficamente,  è  rimasto un  paese  quasi dimenticato, negli anni, appartato, "chiuso".

Vi abitano poche famiglie, pochi vecchi e ancor meno giovani e bambini, e come tutti i paesi della Lunigiana ha risentito dello spopolamento avvenuto, soprattutto, dopo la seconda guerra mondiale. Questi pochi abitanti formano ancora un nucleo legato da concreta solidarietà e partecipazione, ricchi di vecchie tradizioni, fede religiosa e rispettosi di anziani e bisognosi. 

Con le sue frazioni, Bardine, Casalina, Pontevecchio, il Mulìn ed il Canalòn conta circa cinquanta abitanti che qui vivono e con la loro presenza lo rendono ancora unico nel suo abitato di borgo murato.

Niente industria !!!, commercio, agricoltura o altro tipo di lavoro retribuito. Il lavoro si trova, quando si trova, a Carrara o nella vicina città di La Spezia, spesso è necessario emigrare. Per cui i pochi residenti ancora in età lavorativa, si devono spostare giornalmente con tutti i disagi del caso, mentre gli altri si dedicano ad una agricoltura di tipo familiare-hobbystica.  Nessun tipo di negozi alimentari o attività commerciali : vi è solo un servizio di ambulanti per le necessità primarie. Tuttavia questi pochi residenti, soprattutto i giovani, sono riusciti, coalizzandosi, a creare dal nulla un centro sociale/ricreativo con : bar, cucina e servizi anche per i diversamente abili (tutto nuovo), nella vecchia scuola elementare, concessa dal comune di Fivizzano, per rallegrare così serate paesane aperte anche ai rari, ma benvenuti, visitatori.

Con queste iniziative si cerca di incrementare un po' di " turismo" movimento, indirizzato soprattutto a persone che sognano e cercano ancora : pace, tranquillità, aria e cibo... buoni.

 

**  " Il castagno!!, coi suoi frutti, è stato , insieme alla pastorizia, l'unica economia di sopravvivenza prima, durante e dopo la guerra, ora non più curato come una volta; oggi, ci mancano un pò, specialmente a noi di una certa età, i "canìci"-(metati-gradili) essiccatoi di castagne, luogo di raduno e socializzazione, dove gli anziani, seduti sulle panche, raccontavano "canzòn"-(fole) ai più piccoli e dove le nonne e mamme preparavano i pasti sul fuoco con il paiolo annerito dal tempo e dall'uso; e dove si cuocevano coi testi di terra, con pastella di farina di castagne, protetta da foglie di castagno, ancora oggi presenti, i "ciàn"-(necci) e le "patone" ".