Dal libro di Pietro Duranti
TOMBOLA DI BENEFICIENZA
Del 31 Dicembre 1873
Non ne abbiamo ancora parlato, ma era usanza da tanto tempo che la famiglia dei Donpietri –Piastròn-Duranti organizzava, la sera dell’ultimo dell’anno, una tombolata di beneficienza aperta a tutti. Le cartelle avevano un prezzo veramente insignificante e inoltre la famiglia Donpietri metteva a disposizione dei partecipanti dieci cartelle da tirarsi a sorte tra i partecipanti. Venivano assegnate a coloro che avevano pescato dal sacchetto dei numeri quelli più alti. L’importo ottenuto dalla vendita delle cartelle vendute veniva versato alla Fabbriceria di S. Giovanni Evangelista, patrono del paese. A fare un certo tono di ufficialità interveniva, come di consueto, il parroco. La famiglia Donpietri, compresa la Teresa (moglie di Pietro), era molto impegnata nell’organizzare la tombola: in particolare nel sostituire le cartelle che per l’usura si rivelavano illeggibili. Poi scelsero a caso le dieci cartelle da consegnare gratuitamente ai designati dalla sorte. Le famiglie o le persone che avessero voluto concorrere alla dotazione dei premi avrebbero dovuto consegnare i doni in tempo utile per l’organizzazione. Il sacchetto con i numeri da uno a novanta era stato controllato; le cartelle pure; rimaneva solo da fare l’elenco dei premi, suddivisi per le varie vincite.
Erano stati consegnati dieci doni. Per la tombola c’erano , in premio, un capretto (famiglia Donpietri) e una lepre (famiglia Mastrìn-Duranti) per il vincitore assoluto.
Per la cinquina c’erano in palio una botticella di vino da dieci litri (famiglia Garfagnìn-Bini) per il primo arrivato e una grande torta arabescata (famiglia Besagnìn-Remaggi) per il secondo arrrivato. Per la quaterna c’erano tre bottiglie di vino dolce invecchiato (famiglia Baruffi) per il primo e una torta di media grandezza (famiglia Rovetti) per il secondo. Per il terno c’era una sciarpa di pura lana di vari colori, lavorata a mano (famiglia Moretti ) per il primo e una scatola grande di cioccolatini (famiglia Forfori) per il secondo. Per l’ambo c’era una forma di formaggio secco pecorino (famiglia Bonvini ) per il primo e una bottiglia di rum (famiglia Pellistri )per il secondo. In caso di vincita contemporanea il premio sarebbe stato assegnato a chi avesse pescato dal sacchetto dei numeri quello più alto.
( Sono state menzionate tutte le famiglie con cognomi e soprannomi di Cecina, forse manca la Famiglia dei Moreschi)