Il SEPOLCRO A CECINA

IL SEPOLCRO

 

'L s'polcro (il sepolcro); a CECINA le donne, quando si avvicina la Pasqua subito dopo l'inizio della quaresima, preparano il sepolcro, che non è la preparazione del luogo in chiesa dove viene messo Il S.S. chiuso nel tabernacolo di un altare secondario, e sotto viene allestito un giardino, ma bensì un particolare vaso di fiori !!!  preparato per l'occasione.

Com'è preparato; un mese prima della Pasqua viene seminato in un vaso pieno di terra: del grano, o dell'orzo, o avena (la roba) e questo vaso viene tenuto al buio, sotto un bigoncio o dentro una botte vuota o addirittura sotto il vecchio lavello di marmo, per far si che ciò che nasce, i germogli, rimanga bianco.

Il vaso viene annaffiato regolarmente con acqua tiepida. Perchè  il vaso di germogli appaia più elaborato e pieno, più bello esteticamente, la semina, in cerchi concentrici, avviene in tre momenti diversi a pochi giorni di distanza l'una dall'altra; la prima semina fatta esternamente, alla superficie del vaso, crescendo più a lungo deborda, dal vaso stesso, coprendolo; la seconda riempie la parte intermedia e la terza al centro avendo meno tempo di crescita rimane diritta e completa il riempimento della composizione. (Per far sì che il vaso di germogli appaia più elaborato e pieno, più bello esteticamente, la semina avviene posizionando i semi su tre strati diversi nel vaso stesso.Nello strato più in alto i semi germogliano e crescono prima, del secondo strato, quindi diventano più lunghi, debordando dal vaso, poi germoglia il secondo strato. Fino al terzo strato che crescendo per ultimo i germogli rimangono dritti; riempiendo così tutta la superficie del vaso).

Era una gara fra le nonne e le mamme a fare il sepolcro più bello ( bianco e pieno ) ed esporlo in chiesa alla sera del giovedì santo e spesso si sentiva sussurrare " d' chi è col lì ? "(chi l'ha preparato quel vaso?).

Foto de " 'l s'polcro " di Andrea geom. Duranti

'L GRICIOLO'N

Un 'altra usanza ormai dimenticata era quella di suonare " 'l griciolòn e la grìciola", strumenti in legno e molto rumorosi, che servivano per richiamare i fedeli alle funzioni religiose durante i tre giorni della "legatura " delle campane. Le campane dal giovedì al sabato santo non si suonano ed allora si usavano i suddetti strumenti; a farlo erano i ragazzi che passavano a suonare per tutto il paese di Cecina e nella via nuova per farsi sentire anche dai fedeli di Bardine.

(Un ricordo: questi strumenti, 'l griciolòn, la grìciola insieme ad altri strumenti casuali tipo barattoli, pentole, secchi, coperchi ed altro, servivano ai ragazzi proprio durante il periodo della settimana Santa, a gareggiare per maggior rumorosità con i ragazzi del di fronte paese di Marciaso. Confrontandoci sulle coste opposte della vallata, apostrofando spesso anche frasi un pò offensive rivolte prima dagli uni e poi dagli altri versi gli avversari.

Una frase in particolare la ricordo ancora, fatta dai c'snei verso i marciasoti:

marciasòti braòn braòn

butè giù la ch'iesa p'r far 'l campanilo d' codgòn..........!)

'l griciolòn e la grìciola

'l parmèlo

Altra usanza, sempre nel periodo pasquale, la preparazione delle croci di foglie di palma, per la domenica delle Palme.

L a preparazione delle crocette veniva fatta  dalle mamme alcuni giorni prima della domenica delle Palme, mentre la preparazione dei rami d'ulivo aspettava agli uomini.

Prima dell'inizio della messa venivano benedette dal sacerdote.....e poi tutti i partecipanti prendevano un rametto d' ulivo e la crocetta, insieme detto "'l parmèlo", che poi posizionavano in casa sopra la porta di entrata, in cantina o anche nella stalla... (come ancora oggi).

Di seguito alcune foto della preparazione...

Le signore: Mirella e Ileana (nella cantina della Mirella)