Il mulino di Cecina, al centro, nella rappresentazione del 1738 al termine della disputa con la comuità di Marciaso per la captazione dell'acqua dal torrente Bardine ad uso del mulino della Colombiera, in basso a sinistra.
Il mulino di Cecina, al centro, nella rappresentazione del 1738 al termine della disputa con la comuità di Marciaso per la captazione dell'acqua dal torrente Bardine ad uso del mulino della Colombiera, in basso a sinistra.

 

Gian Luigi Maffei

La Pietra e L'Acqua

i mulini della Lunigiana

Il Mulino e la Storia

Le controversie per l'uso dell'acqua

 

Negli archivi storici la documentazione relativa alle controversie per i confini è certamente tra le più ricche: da voluminosi carteggi emergono le tracce di dispute protrattesi spesso per secoli, arricchite di volta in volta da mappe colorate, indispensabile supporto per cercare di comporre controversie che divampavano tra le comunità per il controllo del territorio e dei beni in esso contenuti, fossero la legna dei boschi, i pascoli delle colline o i fertili terreni dei fiumi.

Per le sue caratteristiche, la Lunigiana ne ha visto esplodere decine, soprattutto a partire dalle divisioni seguite al primo frazionamento del feudo malaspiniano, agli inizi del XIII secolo, per arrivare fin quasi ai giorni nostri.

Tra i motivi di discordia, il controllo dell'acqua era tra i principali: deviarla contro la ripa del vicino

significava garantirsi nuovi terreni coltivabili, pascoli e vegetazione; sbarrare il corso del torrente per attirarla a sè garantiva, spesso a scapito dei dirimpettai, la preziossa forza motrice per mulini e frantoi.

 

 

Cecina e Marciaso (XVIII secolo)

per l'acqua del torrente Bardine

 

La disputa tra le comunità di Cecina (territorio del granducato di Toscana)e di Marciaso (del marchese Malaspina di Fosdinovo) si manifesta con forza nei primi decenni del XVIII secolo, ma si colloca in un panorama di controversie che vede opposte le due comunità da secoli; risalgono infatti alla metà del XIV secolo le vicende relative ai confini tra i due territori con lunghe dispute per la collocazione e il riconoscimento dei termini e il conseguente utilizzo di beni.

In questo contesto, a cavallo tra XVII e XVIII secolo, si inserisce la vertenza circa le modalità di prelevare l'acqua dal torrente Bardine (che segna il confine tra i due territori) per alimentare i due mulini di Cecina e di Marciaso. Per alimentare il mulino della propria comunità, gli uomini di Marciaso devono realizzare uno sbarramento (steccata) da una sponda all'altra del torrente Bardine : un progetto al quale a Cecina si oppongono, temendo di veder messa a rischio la funzionalità del proprio mulino che sorge proprio poco a monte(valle?) dell'altro, sulla sponda opposta del torente.

Per una volta, la vertenza viene risolta con l'ipotesi di accordo verificata dall'inviato del governo toscano e corredata da una mappa acquerellata realistica( vedi sotto) e ben dettagliata che mostra i due mulini, il torrente Bardine e, ben evidente, la <<steccata>> per deviare l'acqua.

Sulla <<muraglia nuova>> (cioè la parte più a valle dell'edificio, probabilmente un ampliamento)

del mulino di Cecina viene collocata una <<pietra bianca>> o <<marmorina>>che segna il punto oltre il quale gli uomini di Marciaso non potranno andare nel realizzare lo sbarramento che dunque inizierà a valle delle aperture del mulino. Questo mette al riparo il mulino di Cecina da rischi, siano essi allagamenti, interferenze nell'approvigionamento o nello scarico dell'acqua e consente comunque l'alimentazione del mulino di Marciaso.  

 

Annotazioni ed informazioni del nostro mulino di Bardine di Cecina

forniteci dal sig. Pierangelo Cipollini

 

L'ultimo mugnaio, del mulino di Cecina, è stato il sig. Agostino Rovetti (per tutti : Gustìn -vedi foto sotto ),

che ha condotto il suo mulino, fno alla sua morte nel 1960 , il mulino ( l' mulìn) si è fermato con la

scomparsa del suo ultimo vecchio mugnaio.

Struttura delIl mulino:  aveva 3 macine , mosse da ruote orizzontali in legno con cucchiai in legno dove batteva l'acqua che scendeva dalla canala in legno unita alla gora;

una macina per il grano e due per la farina di castagne.

(Stiamo indagando per quanto riguarda il sistema di pagamento per l'opera data , se in moneta o scambio o in percentuale al peso o altro e la stessa conduzione della macinatura). Un piccolo chiaro ricordo è la presenza di mio babbo Gigio al mulino, anche di notte, quando venivano macinate le nostre castagne secche.

Sicuramente presenza per dare aiuto, al movimento/spostamento dei sacchi sia di castagne che di farina, all'anziano mugnaio.

 

Carta idrografica del censimento degli opifici del 1887 Valle del Bardine

Dettaglio dell'originale della carta idrografica per il bacino dell'Aulella del censimento degli opifici del 1887
Dettaglio dell'originale della carta idrografica per il bacino dell'Aulella del censimento degli opifici del 1887